006 • Ritmo

Un dialogo che torna spesso con gli studenti riguarda la lunghezza dei contenuti, che sia un testo o una qualsiasi pagina del sito.

Oggi, dopo una revisione in cui ne avevamo parlato, mi è apparsa una newsletter di Smashing Magazine che conteneva un articolo di qualche anno fa di Christopher Butler, The Rhythm of Your Screen (2023). Il sottotitolo dell’articolo mi è sembrato una risposta perfetta ai dubbi degli studenti sulla lunghezza dei contenuti: «length is not the problem; lack of rhythm is». Il problema non è quanto è lunga. Il problema è la mancanza di ritmo.

L’articolo di Butler parte con equivoco ancora diffuso. La preoccupazione che le persone non scrollino la pagina. Idea che ancora oggi hanno le persone che commissionano siti web (o che ne stanno progettando uno per la prima volta). Che poi in veste di utente quelle stesse persone scrollano pagine web e app senza problemi.

Quando navighiamo un sito web facciamo tre cose contemporaneamente, con un livello di attenzione diverso. Scrolliamo, in maniera automatica, senza prestare attenzione. Facciamo una scansione di quello che abbiamo di fronte, con un’attenzione parziale. Leggiamo, quando qualcosa ci attira, prestando attenzione.

Per aiutare queste tre attività e per fare in modo che ci sia un ritmo, Butler scrive che è importante gestire l’architettura delle informazioni e dà una serie di consigli:

  • Ancorare le informazioni importanti in modo coerente. Ad esempio: mantenere i testi allineati a sinistra, con le immagini che fluttuano a destra, aiuta l'occhio a seguire un asse verticale stabile.

  • La ripetizione è informazione. La ripetizioni di piccole strutture e disposizioni aiutano a comprende la gerarchia.

  • Lo spazio vuoto non è neutro. Lo spazio vuoto crea cluster, separa, dà respiro. Più una pagina è densa, meno è “porosa” all’attenzione. Lo spazio vuoto è dove l’occhio può riposare e processare.

Quando stabilisci una struttura, puoi infondere in quella struttura un ritmo. Il ritmo di una struttura è definito dalla ripetizione di disposizioni e dagli spazi tra di esse. Uno schermo senza un ritmo intenzionale perderà attenzione mentre viene scansionato. Uno con un ritmo controllato non solo manterrà l'attenzione, ma la approfondirà1.


Micro esercizio

Oggi scegliete voi la pagina web di un sito che navigate spesso o vi piace. Scorretela lentamente e provate a individuare:

  • Ripetizioni
  • Allineamenti
  • Spaziature
  • Ritmo (la sequenza dei blocchi è regolare, veloce, lenta? C’è un pattern riconoscibile?)

  1. Christopher Bulter, The Rhythm of Your Screen, 2023