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Tab aperte 2

Una raccolta di link di tab aperte su vari browser

Sul mio smartphone ho 43 tab aperte, su iPad 32 e su Mac 7.

Le poche tab su Mac, come spiegavo l'altra volta, dipendono dal fatto che in questo periodo faccio tantissime revisioni online con i miei studenti. Condivido quasi sempre io lo schermo e tendo a ripulire tutto.

Ho diverse tab aperte sulla nuova macchina fotografica della Fujifilm, la X-E5, annunciata da poco. Una di queste è un articolo di The Verge. Da anni penso di comprare una Fujifilm, ma poi non l’ho mai fatto. Non so se questa è quella giusta, intanto mi documento.

Da qualche giorno mi sto interessando a un CMS per siti statici, Page CMS. Uso spesso Hugo, dispenser.design è gestito con Hugo, e stavo valutando sistemi per gestirlo con un’interfaccia admin.

Ho due tab relative a libri in carrello, entrambi in uscita a fine Giugno. Il nuovo libro di David Reinfurt, A Co-Program for Graphic Design, e la versione in italiano di Il design come attitudine di Alice Rawsthorn, curata dalla casa editrice Johan & Levi.

La copertina di A Co-Program for Graphic Design
La copertina di A Co-Program for Graphic Design

Da un po’ non uso più Spotify, ma comunque seguo le sue evoluzioni di design. Ho una tab aperta sul suo Spotify Mix font.

Ho una tab aperta sulla storia di MacPaint. Di recente è morto uno dei suoi creatori, Bill Atkinson.

Ho letto questo lungo post di Hardik Pandya sul nuovo design di iOS che Apple ha chiamato Liquid Glass.

Il post fa una sintesi delle principali transizioni stilistiche dell’interfaccia Apple, dallo skeuomorfismo al flat design, evidenziando come ogni cambiamento sia basato su ragionamenti legati al medium e all’esperienza utente. Poi Pandya parla nello specifico del Liquid Glass. Vi riporto qualche estratto.

[…] La metafora non regge se messa alla prova della nostra comprensione fisica del vetro come materiale. Il costo supera il beneficio se valutato in termini di sforzo degli sviluppatori e chiarezza per l’utente. E in un momento in cui il resto del settore sta ripensando le interfacce attraverso intelligenza e l’autonomia d’azione, Apple ha scelto di impiegare tempo e risorse per aggiungere uno strato di abbellimento visivo che ci lascia tutti a riflettere.

Il miglior design Apple è sempre sembrato inevitabile perché rispettava i vincoli e le capacità della piattaforma. Liquid Glass appare arbitrario perché importa vincoli da una piattaforma completamente diversa.

Probabilmente Apple itererà e affinerà questa direzione nel tempo. Il suo storico dimostra che gli spigoli verranno levigati, le prestazioni miglioreranno e gli sviluppatori si adatteranno. Ma la domanda fondamentale rimane: questo cambiamento rende l’informatica più umana o la complica? Elimina barriere tra gli utenti e i loro contenuti, o ne introduce di nuove?”