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Ci vuole il tempo di procrastinare

Come Erik Spiekermann affronta un nuovo progetto

In una vecchia intervista, Erik Spiekermann1 racconta come approccia un nuovo progetto. Dice che la prima cosa che fa è procrastinare.

Having done this for 45 years, I’m very, very fast. It doesn’t take me any time. It takes me two weeks to procrastinate.

In realtà, dice sempre Spikermann, anche facendo totalmente altro, come stirare le camicie, quel progetto ti è comunque entrato nella testa, e comincia a girare e a espandersi. Quando poi si inizia a lavorare, anche senza aver fatto niente, ci sembra di avere le idee più chiare su cosa fare.

You procrastinate because there are always other things to do, and then you avoid doing the thing because it might be a wicked problem. In my case, I’ll start cleaning my bike or changing the tires or do shit around the house. I haven’t ironed my shirt in two weeks. You know how it is. You procrastinate, but meanwhile it’s there. It’s cranking around in your brain. The little cogs are going around, and by the time I sit down, I always have it sorted intellectually — maybe not physically, but I know the concept.


  1. L’intervista è del 2017, quando Spiekermann aveva 70 anni