Lettura: 1 min • Graphic Design Design
Paul Rand
Paul Rand si è occupato prima di riviste, poi di advertising e infine di identità visive, riuscendo a essere sempre influente
Michael Bierut, introducendo la nuova edizione di Pensieri sul Design, scrive1 che, tra la fine degli anni ’40 e gli inizi degli anni ’50, le agenzie pubblicitarie che cercavano di assumere un grafico spesso aggiungevano negli anni annunci la dicitura “tipo Paul Rand”. Tutti sapevano cosa volesse dire.
Steven Heller, nella monografia dedicata a Paul Rand ne sottolinea l’impatto che ha avuto nel graphic design. Morto a 82 anni, nel 1996, ha attraversato 60 anni della storia del graphic design, lasciando sempre la sua impronta. «Alla fine degli anni ’30 trasforma l’arte commerciale da artigianato a professione. All’inizio degli anni ’40 aveva influenzato l’aspetto della pubblicità, dei libri e del design delle copertine delle riviste. Verso la fine degli anni ’40 definisce un vocabolario di graphic design basato sulla forma pura, dove una volta prevalevano solo lo stile e la tecnica. Verso la metà degli anni ’50 modifica il modo in cui le grandi aziende usavano l’identità grafica. E a metà degli anni ’60 progetta alcuni dei loghi aziendali più durevoli al mondo, tra cui IBM, UPS, ABC e Westinghouse.»2
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Michael Bierut, Thoughts on “Thoughts on Design”, Design Observer, 2014 ↩
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Steven Heller, Paul Rand: Graphic Impact, Modern Magazine, 2015 ↩